Trattamento di un plume di PCE in area urbana mediante un approccio combinato
Presentato da:
Prof. Marco Petrangeli Papini, Università La Sapienza di Roma,
Ing. Marcello Carboni, REGENESIS
In questo webinar il presentatore ospite Prof. Marco Petrangeli Papini dell’Università La Sapienza di Roma illustrerà il caso di studio relativo alla gestione svolta in collaborazione con TAUW Italia, società di consulenza e ingegneria ambientale specializzata nella progettazione e gestione operativa di progetti di bonifica, di un plume esteso di percloroetilene (PCE) in un’area urbana densamente popolata in una delle principali città del Nord Italia, a valle di uno stabilimento manifatturiero attivo.
Mentre all’interno dello stabilimento sono state eseguite attività di rimozione sorgenti ed è in corso un contenimento idraulico dell’acquifero superficiale, la gestione del plume nelle aree esterne ha richiesto un approccio ponderato, a causa di un contesto idrogeologico complesso e di un’accessibilità possibile solo in corrispondenza di parchi pubblici, strade e proprietà comunali.
Il Master Plan pluriennale approvato prevede la realizzazione di diverse barriere in situ intersecanti il plume, con una combinazione di tecnologie selezionate in funzione delle condizioni idrogeochimiche, di accessibilità e concentrazioni di contaminante delle diverse aree: Coaxial Circulation Groundwater wells combinati con Air Sparging, riduzione chimica in situ combinata con adsorbimento in situ e attenuazione naturale monitorata.
L’attuazione del piano ha avuto inizio due anni fa e ha già visto la realizzazione di alcune di tali barriere, che hanno già dimostrato di essere in grado di rimuovere una significativa massa di contaminante e di ridurre sensibilmente le concentrazioni in fase disciolta.
L’ing. Carboni nella seconda parte del webinar illustra nel dettaglio la prima barriera eseguita nel sito mediante la co-iniezione di due innovativi prodotti colloidali: il carbone attivo liquido PlumeStop e il ferro zero-valente solfurato S-MicroZVI. L’intervento di in-situ sorption con rigenerazione del carbone attivo mediante ISCR ha consentito una rapida e sostenuta rimozione del PCE, minimizzando al contempo la formazione di sottoprodotti. Le informazioni ottenute sia dall’applicazione in campo che dai risultati di monitoraggio sono inoltre un ottimo strumento per il dimensionamento di dettaglio dei transetti di futura realizzazione.
Alla fine del webinar è presente una sessione Q&A (domande e risposte) in cui viene data risposta alle domande dei partecipanti.
Presentato da:
Prof. Marco Petrangeli Papini
Università La Sapienza di Roma
Laureato con Lode in Chimica Industriale nel 1990 e Dottore di Ricerca in “Scienze Chimiche” nel 1994. È attualmente Professore Ordinario del settore scientifico disciplinare ING-IND/25, “Impianti Chimici”, presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Roma “Sapienza” dove è titolare del corso di “Processi e Impianti Chimici” e “Dinamica degli Inquinanti e Risanamento dei Siti inquinati”. Svolge attività di ricerca prevalentemente nel settore dello studio e sviluppo di processi e tecnologie per la bonifica di suoli e falde acquifere contaminate. È autore in questo ambito di oltre 70 pubblicazioni scientifiche su riviste e libri a diffusione internazionale e oltre 80 comunicazioni a convegni nazionali/internazionali. È co-titolare di 5 brevetti che riguardano la depurazione di acque e il risanamento di siti contaminati. È Direttore, dall’anno accademico 2010/2011, del Master di II livello in “Caratterizzazione e Tecnologie per la Bonifica dei Siti Inquinati” dell’Università di Roma “La Sapienza”. È stato membro dal febbraio 2010 al dicembre 2015 della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Ambiente come esperto nella bonifica sui siti di interesse nazionale e ha partecipato al Gruppo di Lavoro per il Riassetto e la Codificazione delle Normative Vigenti in Materia Ambientale e per la revisione degli Allegati alla Parte IV, Titolo V del D.lgs. 152/2006. È attualmente membro del Consiglio Tecnico Scientifico istituito dal Centro Non Governativo ed Ente indipendente per la valutazione dell’impatto ambientale di petrolio e gas “Oil & Gas IVF Center” di Mosca. È membro dal 2017, come “foreign member”, della Accademia Russa delle Scienze Naturali di Mosca nella Sezione “Oil and Gas”, con specifico riferimento alla esperienza nella gestione dei siti contaminati. Il Prof. Marco Petrangeli Papini è ed è stato coordinatore di numerosi progetti e unità operative di ricerca sia nazionali che internazionali per la bonifica dei siti inquinati mediante processi innovativi accoppiati chimico/fisici e biologici.
Ing. Marcello Carboni
Regional Manager Europe, REGENESIS
L’ing. Carboni, in REGENESIS dal 2011, ha ricoperto fino al 2018 il ruolo di Mediterranean District Manager, fornendo per l’Italia e altri paesi nel Sud dell’Europa supporto tecnico e assistenza nelle applicazioni in campo dei prodotti REGENESIS presenti sul mercato. Nel suo ruolo attuale di Regional Manager coordina dal punto di vista tecnico e commerciale i diversi distretti europei, e valuta potenzialità di sviluppo in nuovi paesi. Precedentemente aveva maturato un’esperienza decennale nella progettazione e nella realizzazione di bonifiche di siti contaminati all’interno di una società italiana di consulenza e di realizzazione interventi. L’ing. Carboni ha conseguito nel 2001 la laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso il Politecnico di Torino, avendo seguito parte degli studi accademici presso la Technische Universiteit Delft (TUDelft) nei Paesi Bassi, ed avendo partecipato presso la Universitat Politècnica de Catalunya (UPC) di Barcellona allo sviluppo di un progetto inter-universitario finanziato dalla Comunità Europea relativo allo studio del trasporto all’interno della zona vadosa dei contaminanti residui derivanti dal riutilizzo a fini irrigui di acque di scarico civili trattate.
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Six études à l’échelle pilote évaluant le traitement in situ des PFAS dans les eaux souterraines
Langue: français
Accès: gratuit
Intervenants: Mariangela Donati, Aurélien Triger et Kris Maerten
Dans ce webinaire, Aurélien Triger, Mariangela Donati et Kris Maerten, ont détaillé une série de pilotes terrain menées sur un seul site par la société InSitu Remediation Services Ltd. Ces études terrain ont été réalisées pour évaluer différentes approches de traitement in situ d’eaux impactées par des PFAS, des contaminants per- et polyfluorés émergents.
Ces études terrain, à l’échelle pilote, comprennent l’utilisation de deux oxydants chimiques : le peroxyde d’hydrogène et le persulfate de sodium; ainsi que quatre adsorbants: charbon actif en poudre (PAC), charbon actif colloïdal (CAC) (notre produit PlumeStop), résine échangeuse d’ions (REI) et biochar. Les résultats de ces travaux ont récemment été publiés dans le journal Wiley’s Remediation.
Pour le site étudié, différents PFAS ont été détectés dans les eaux souterraines avant traitement, notamment le PFDS, le PFBA, le PFPeA, le PFHxA, le PFHpA, le PFOA, le PFOS et le PFNA avec des concentrations allant jusqu’à 18000 ng / L pour le PFPeA. Six zones perméables réactives (PRZ) ont été créées dans un aquifère peu profond et non confiné situé dans un environnement légèrement salin, réducteur de sulfate et de fer. Les eaux souterraines ont également été impactées par les hydrocarbures pétroliers, type essence, ainsi que par divers additifs, notamment le MTBE et le TBA.
Les points clés abordés dans ce webinaire :
- Les capacités de distribution des réactifs sur toute la profondeur d’injection seront comparées. Elles montrent que le CAC et le persulfate se distribuent le plus uniformément.
- Une discussion a été faite sur les quantités importantes de PAC et de Biochar entrant dans les matériaux de remplissage des puits de surveillance et comment cela peut affecter les résultats.
- L’oxydation chimique semble inefficace sur les PFAS.
- Les PAC, REI et Biochar montrent des réductions initiales des concentrations, suivies d’une percée des contaminants.
- Seul le CAC montre un traitement prolongé, tous les PFAS restant «non détectés» après 550 jours de surveillance.
- Les études de cas ont montré les modes d’application et les résultats obtenus.
- Les projets futurs et études académiques en cours en partenariat avec 3 universités ont été présentés.
À propos des intervenants:
Mariangela Donati (ingénieure) –
Directrice région
Mariangela accompagne les clients en France dans le choix, la conception et l’évaluation des traitements de dépollution, en s’appuyant sur toute la gamme de technologies REGENESIS disponibles. Mariangela a étudié à l’université de Bologne. Elle a participé à une étude de développement en statistiques et géostatistiques appliquées aux concentrations de nitrates dans les eaux de surface à l’École des Mines de Paris et, en 2014, elle a obtenu un master en génie de l’environnement. Par la suite, elle a acquis une expérience professionnelle en France et en Italie dans le secteur de l’environnement, notamment en géostatistiques et gestion des sites pollués.
Aurélien Triger (docteur) –
Représentant REGENESIS, France
Aurélien est ingénieur en Eau et Environnement et docteur en procédés pour l’environnement. Il travaille depuis plusieurs années dans le domaine des sites et sols pollués et notamment sur des problématiques techniques liées aux traitements in-situ et sur site : bio stimulation aérobie et anaérobie, ISCR, ISCO.
Kris Maerten (ingénieur) –
Directeur technique, Europe
Kris est un ingénieur en environnement chevronné, disposant de 22 années d’expérience dans l’industrie de la dépollution des sols et des eaux souterraines. En qualité de directeur technique REGENESIS, il dirige une équipe d’ingénieurs et de spécialistes en environnement, de niveau doctorat, très expérimentés, qui supervisent l’ensemble des travaux de conception technique partout en Europe. À ce jour, Kris a expertisé des milliers de sites, à des fins d’utilisation des technologies de dépollution in situ, notamment la réduction chimique in situ (ISCR), l’oxydation chimique (ISCO), la biostimulation aérobie et anaérobie, la stabilisation et l’amélioration des systèmes d’extraction. Dans le cadre d’une approche de concertation, Kris travaille en étroite collaboration avec les clients en vue de proposer la meilleure solution pour chaque site. Kris conseille les clients qui utilisent nos produits dans plus de 20 pays en Europe et ailleurs dans le monde.
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Het gebruik van injecteerbaar, colloïdaal nulwaardig ijzer (ZVI) en de voordelen van sulfidatie
In deze webinar opname, voor het eerst uitgezonden op 30 Maart 2021, bespreekt Kris Maerten de werking en voordelen van het gebruik van gesulfideerd nulwaardig ijzer (ZVI) als een efficiënte saneringstechniek.
Nulwaardig ijzer kan gebruikt worden voor de sanering van gechloreerde solventen, pesticiden en een verscheidene andere gevaarlijke stoffen in grond en grondwater. Sinds S-MicroZVI in 2018 op de markt werd gebracht, zijn wereldwijd meer dan 200 sites behandeld met deze geavanceerde methode van in situ chemische reductie (ISCR).
De webinar duurt ongeveer 45 minuten en behandelt:
- De werking van nulwaardig ijzer: in situ chemische reductie;
- De voordelen van sulfidatie en het effect ervan op sorptie, reactiviteit en werkingsduur, aangetoond in recent onderzoek;
- Laboratoriumonderzoek naar de structuur en het gedrag van S-MicroZVI
- De voordelen van colloïdale partikels tijdens de toepassing op het terrein;
- De combinatie met colloïdale actieve kool en met bioremediatie;
- Europese en Amerikaanse case studies.
De presentatie is opgebouwd rond de 4 belangrijke pijlers voor een succesvolle in situ sanering:
- Reactiviteit: reactiemechanismen van S-MicroZVI vergeleken met niet-gesulfideerd ijzer;
- Distributie: stabiliteit van de suspensie van colloïdaal ijzer vergeleken met andere ijzerproducten;
- Werkingsduur: persistentie van de gesulfideerd ijzer tegen passivering ten gevolge van hydrolyse en vorming van oxides;
- Toepasbaarheid: gebruiksgemak bij het aanmaken van de injectievloeistof en het injecteren.
Aan het einde van de webinar is een Q&A sessie, waarin Kris vragen van deelnemers heeft beantwoord.
Deze webinar opname is bedoeld voor milieu-adviseurs, milieukundig projectingenieurs, aannemers, probleemhouders, regelgevende instanties. OVAM heeft deze webinar erkend als permanente bijscholing voor bodemsaneringsdeskundigen op vertoon van een attest. Attesten/deelnemingscertificaten worden op verzoek verstrekt.
Bekijk deze webinar opname gratis door het formulier op deze pagina in te vullen.
Over de spreker:
Kris Maerten
Technical Manager, Europe | REGENESIS
Als Technical Manager heeft Kris de leiding over een team van ervaren milieukundig ingenieurs die instaan voor alle saneringsontwerpen met de producten van REGENESIS in Europe. Hij heeft zelf meer dan 2000 saneringsontwerpen gemaakt en is betrokken geweest in saneringswerken in een vijftiental landen in Europa en ook internationaal, zowel op het vlak van ontwerp en uitvoering, als evaluatie van de resultaten. Kris is ook District Manager voor de Benelux waar hij naast technisch verantwoordelijke ook commercieel verantwoordelijke is.
Over ons:
REGENESIS is een internationaal bedrijf dat gespecialiseerd is in producten voor in-situ bodemsaneringen. We hebben 25 jaar ervaring in de ontwikkeling en wereldwijde toepassing van producten die in de bodem geïnjecteerd worden voor de sanering van grondwaterverontreiniging.
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A collaborative approach: Creating robust remediation designs to accommodate site realities
Language: English
Presenter: Steve Jackson (Soilfix), Jack Shore (REGENESIS)
In this webinar, Steve Jackson from Soilfix and Jack Shore from Regenesis discuss why a collaborative approach between consultants, contractors and technology vendors is critical when dealing with complex sites. Using a recent project as a case study, they delve into the planned remedial approach and explaine how the site challenges were overcome. They also discuss how to best design for sites where the groundwater remediation objective is ‘Betterment’.
About the project: this is a complex site where a historic timber yard was demolished and an office facility built in its place in the early 1980s. The site was found to be impacted with high levels of petroleum hydrocarbons as well as a mixture of pentachlorophenol, trimethyl tin and pesticides (lindane, dieldrin and aldrin, amongst others), which was thought to be a result of the timber yards industrial practices. Due to divestment; the owner of the office park wished to remediate the site before the sale.
An integrated remediation strategy was devised to accelerate closeout. This strategy comprised excavation, ISCO, In situ sorption and enhanced biological degradation, to achieve low groundwater concentrations. Once onsite, it was discovered that conditions differed from that identified in the site investigation, threatening the ability to apply the necessary in-situ substrates.
This presentation explains the planned remedial approach, the challenges overcome and the importance of collaboration when dealing with a complex site.
About the presenters:
Steve Jackson
Director | Soilfix
Working for industry, consultancy and contracting, Steve has 25 years experience in the assessment and remediation of contaminated land. During this time, he has successfully implemented a variety of in situ technologies for the treatment of contaminated soils and groundwater. His first experience of using a Regenesis product was way back in 2001, then he utilised Oxygen Release Compound (ORC) to treat a plume of BTEX, Phenol and Naphthalene a former gasworks site in Essex. Steve has been a Director at Soilfix for the past 7 years. Working for a variety of land development, industrial and public sector clients, Soilfix’s mission is to continually advance its understanding and management of risk in the ground.
Jack Shore
Senior District Manager, UK & Scandinavia | REGENESIS
Jack is in charge of the UK and Scandinavian districts within REGENESIS. As part of this role, he manages a team providing technical support and design work to a mix of Design and Build Consultancies, Remediation Contractors and Blue-Chip Clients. Jack has over 10 years of experience within the remediation industry and most recently has successfully implemented the first injection of PlumeStop to effectively stabilise a PFAS plume in the EU. His experience ranges from supervising site investigations, developing in situ remediation designs, and managing large-scale remediation projects with multiple stakeholders.
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Tecnologie in situ per trattamento PFAS: sei prove pilota a confronto
L’ing. Mariangela Donati e l’ing. Marcello Carboni illustrano in questo webinar i dettagli di una serie di studi in campo su scala pilota condotti su un singolo sito dalla società InSitu Remediation Services Ltd., per valutare in forma comparativa diversi approcci di bonifica in situ per il trattamento nelle acque di falda di PFAS, contaminanti emergenti per- e polifluorurati.
Gli studi in campo su scala pilota hanno previsto l’utilizzo di due diversi ossidanti chimici (perossido di idrogeno e persolfato di sodio), oltre a quattro prodotti adsorbenti: carbone attivo in polvere (PAC), carbone attivo colloidale (CAC) (il nostro prodotto PlumeStop), resina a scambio ionico (IER) e Biochar. I risultati di questo lavoro sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Wiley’s Remediation.
Nel sito oggetto di studio sono stati rilevati prima del trattamento all’interno delle acque sotterranee vari composti PFAS, tra cui PFDS, PFBA, PFPeA, PFHxA, PFHpA, PFOA, PFOS e PFNA con concentrazioni che arrivano fino a 18.000 ng/L per PFPeA. Sono state create sei zone permeabili reattive (PRZ) su scala pilota in un acquifero poco profondo e non confinato situato in un ambiente leggermente salino e in condizioni ferro- e solfato-riduttive. Le acque di falda risultavano impattate anche da idrocarburi petroliferi nel range della benzina insieme a vari additivi tra cui MTBE e TBA.
- Comparazione della distribuzione dei reagenti lungo lo spessore di iniezione, mostrando come CAC e persolfato di sodio si sono distribuiti in modo più uniforme;
- Valutazione dei quantitativi sproporzionati di PAC e Biochar che entrano nei piezometri di monitoraggio e di come ciò possa influenzare i risultati;
- L’ossidazione chimica in situ appare inefficace sui PFAS;
- PAC, IER e Biochar mostrano riduzioni iniziali delle concentrazioni, seguite però da un re-incremento per break-through dei contaminanti;
- Solo il CAC evidenzia un trattamento prolungato, con tutti i composti PFAS che rimangono al di sotto del limite di rilevabilità per tutti i 550 giorni di monitoraggio;
- Diversi approcci di applicazione e risultati effettivamente raggiungibili, attraverso casi di studio;
- Progetti futuri e studi accademici in corso in collaborazione con 3 università.
Alla fine del webinar è presente una sessione Q&A (domande e risposte) in cui è stata data risposta alle numerose domande dei partecipanti.
Presentato da:
Ing. Mariangela Donati
Mediterranean District Manager, REGENESIS
L’ing. Donati, District Manager di REGENESIS per l’Italia, la Francia e altri paesi del Sud Europa, supporta i clienti nella selezione, nel dimensionamento e nella valutazione economica degli interventi di bonifica mediante le diverse tecnologie REGENESIS disponibili. L’Ing. Donati ha svolto i suoi studi all’Università di Bologna, dove ha conseguito nel 2014 una laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, avendo partecipato allo sviluppo di uno studio in ambito di statistica e geostatistica applicate alle concentrazioni di nitrati in acque superficiali presso l’École des Mines de Paris (Francia). Ha maturato successivamente esperienze lavorative pluriennali sia in Italia che all’estero nei settori ambientale, minerario, di geostatistica e di gestione dei siti contaminati nelle diverse fasi previste dagli iter procedurali.
Ing. Marcello Carboni
Regional Manager Europe, REGENESIS
L’ing. Carboni, in REGENESIS dal 2011, ha ricoperto fino al 2018 il ruolo di Mediterranean District Manager, fornendo per l’Italia e altri paesi nel Sud dell’Europa supporto tecnico e assistenza nelle applicazioni in campo dei prodotti REGENESIS presenti sul mercato. Nel suo ruolo attuale di Regional Manager coordina dal punto di vista tecnico e commerciale i diversi distretti europei, e valuta potenzialità di sviluppo in nuovi paesi. Precedentemente aveva maturato un’esperienza decennale nella progettazione e nella realizzazione di bonifiche di siti contaminati all’interno di una società italiana di consulenza e di realizzazione interventi. L’ing. Carboni ha conseguito nel 2001 la laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso il Politecnico di Torino, avendo seguito parte degli studi accademici presso la Technische Universiteit Delft (TUDelft) nei Paesi Bassi, ed avendo partecipato presso la Universitat Politècnica de Catalunya (UPC) di Barcellona allo sviluppo di un progetto inter-universitario finanziato dalla Comunità Europea relativo allo studio del trasporto all’interno della zona vadosa dei contaminanti residui derivanti dal riutilizzo a fini irrigui di acque di scarico civili trattate.
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Dépollution in situ dans le substratum : exploration des défis et solutions au travers d’études de cas dans divers contextes géologiques
Langue: français
Accès: gratuit
Intervenants: Mariangela Donati, Aurélien Triger et Kris Maerten
Webinaire- La dépollution in situ des polluants organiques peut s’avérer bien plus difficile lorsqu’il s’agit de traiter des aquifères rocheux. Les difficultés supplémentaires incluent :
- Distribution des polluants dans le réseau de fractures et la matrice rocheuse
- Rétrodiffusion depuis la porosité primaire, au cours de la dépollution
- Compréhension des flux de polluants, fonction de la vitesse d’écoulement de la nappe et de la concentration de polluants ; et incidences sur la conception de la dépollution
- Larges intervalles de concentrations, présence notamment d’une phase liquide dense non aqueuse (DNAPL)
- Coûts de forage et d’application dans le substratum, en profondeur.
Ce webinaire a couvert les défis que pose le traitement des aquifères rocheux et a expliqué comment les surmonter grâce à une gamme de substrats injectables innovants. Il a porté en particulier sur la biodégradation anaérobie et aérobie in situ, l’adsorption sur charbon actif colloïdal, la désorption assistée couplée à l’extraction sous vide, et l’oxydation chimique in situ.
L’efficacité de ces techniques, utilisées seules ou en combinaison, a été démontrée au travers de quatre études de cas sur la dépollution in situ de sites pollués par des solvants chlorés, des hydrocarbures pétroliers et du chrome hexavalent. Les études de cas présentent également la dépollution dans différents contextes géologiques.
Ce webinaire intéressera toux ceux qui recherchent des solutions pour dépolluer des sites reposant sur un substratum rocheux ; il a exposé les concepts à prendre en considération, et des exemples de solutions de traitement dans diverses situations.
À propos des intervenants:
Mariangela Donati (ingénieure) –
Directrice région
Mariangela accompagne les clients en France dans le choix, la conception et l’évaluation des traitements de dépollution, en s’appuyant sur toute la gamme de technologies REGENESIS disponibles. Mariangela a étudié à l’université de Bologne. Elle a participé à une étude de développement en statistiques et géostatistiques appliquées aux concentrations de nitrates dans les eaux de surface à l’École des Mines de Paris et, en 2014, elle a obtenu un master en génie de l’environnement. Par la suite, elle a acquis une expérience professionnelle en France et en Italie dans le secteur de l’environnement, notamment en géostatistiques et gestion des sites pollués.
Aurélien Triger (docteur) –
Représentant REGENESIS, France
Aurélien est ingénieur en Eau et Environnement et docteur en procédés pour l’environnement. Il travaille depuis plusieurs années dans le domaine des sites et sols pollués et notamment sur des problématiques techniques liées aux traitements in-situ et sur site : bio stimulation aérobie et anaérobie, ISCR, ISCO.
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A State Regulator’s Perspective on PFAS in Minnesota
In this webinar we were pleased to have as a special guest speaker Ginny Yingling, Senior Hydrogeologist at Minnesota Department of Health. Her presentation shared a state regulator’s perspective on PFAS in Minnesota. She was joined by Scott Wilson, President & CEO at REGENESIS, who discussed the extent to which colloidal activated carbon has been accepted by the remediation industry as a low-cost method of eliminating PFAS risk.
Highlights of this free webinar:
- Updates on the investigation of several legacy PFAS waste disposal sites that impacted the drinking water of over 140,000 residents in 18 suburban communities east of St. Paul and contaminated the groundwater in an area of over 150 square miles
- The important role that surface water transport of PFAS has played at two sites in Minnesota
- Actions the state is taking to address the situation in the wake of the 3M settlement
- How Minnesota is looking forward to addressing PFAS statewide
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25 år av in situ-saneringar i Sverige – utveckling, lärdomar och framtid
Språk: Svenska
Presentatör: Jonny Bergman, RGS Nordic
Det är nu 25 år sedan ett familjeföretag inom drivmedelsbranschen ställde om sin verksamhet vilket startade med en studieresa till Kalifornien. Året efter importerades de första in situ-saneringsmaskinerna till Sverige vilket innebar startskottet för en helt ny typ av saneringar i Norden. En del av dessa tekniker används, anpassade för svenska förhållanden, fortfarande idag, medan vissa har slutat användas och andra har kommit till. Följ med på en spännande resa genom ett kvarts sekel av in situ-tekniker och en utblick mot de områden där utvecklingen idag går fortast!
Värd för webinariet är Jack Shore från Regenesis. Webinariet kommer att hållas på svenska av Jonny Bergman som är Sveriges ledande expert på att designa och genomföra in situ-saneringar.
Om presentatören:
Jonny Bergman –
Forsknings- och utvecklingschef på RGS Nordic
Jonny Bergman är forsknings- och utvecklingschef på RGS Nordic. Han har 25 års erfarenhet av jord- och grundvattensanering med in-situ metoder vid hundratals platser både i Sverige och utomlands. Jonny är en pionjär som har introducerat många nya in-situ tekniker i Sverige, och anpassat dem till de specifika klimat- och markförhållanden som råder i Sverige.
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PlumeStop® Longevity for In-Situ PFAS Plume Treatment
In this webinar we were pleased to have as a special guest speaker Grant Carey, Ph.D., President of Porewater Solutions. His presentation discussed PlumeStop longevity for in-situ PFAS plume treatment. He was joined by Ryan Moore, PFAS Program Manager at REGENESIS, who discussed in-situ treatment of PFAS using colloidal activated carbon to eliminate PFAS risk at a low cost.
Highlights of this free webinar:
- Modeling the performance results of PFAS-impacted groundwater sites treated with colloidal activated carbon, including model runs to evaluate longevity sensitivity at AFFF sites
- How some of the design parameters may be engineered to improve longevity
- Several new research projects with the University of Waterloo, University of Toronto, and Carleton University to update the ISR-MT3DMS model functionality to improve our ability to model PlumeStop longevity for PFAS
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Proven Methods for Saving Time and Money Using In-Situ Activated Carbon Remediation
Highlights of this free webinar:
The old adage ‘Time is Money’ has never been more relevant than it is today in the dynamic brownfield market. What if you could augment cost justification by evaluating mass removal data? Understanding mass removal at in situ activated carbon remediation sites is essential for evaluating open-ended treatment scenarios, such as passive barrier configurations; however, it can be difficult to discern mass removal from sorption. This webinar presentation takes the concept of saving both time and money in its real-world evaluation of in situ remediation using micron-scale activated carbon on a variety of sites. Practical techniques for assessing complete degradation where PlumeStop® activated carbon has been applied will be discussed and net trends of sorption versus treatment will be assessed at sites with a comparison to pump and treat scenarios.
- Understanding mass removal at in situ activated carbon remediation sites in order to evaluate open-ended treatment scenarios, such as passive barrier configurations
- Practical techniques for assessing complete degradation at PlumeStop activated carbon applied sites
- The powdered activated carbon (PAC)-based PRZ showed variable treatment.
- Assessment of net trends of sorption versus treatment will be assessed at several sites with a comparison to pump and treat scenarios
In this webinar we are pleased to have as a special guest speaker Matt Burns, Technical Fellow and the U.S. Contaminated Land National Service Line Director for WSP. His presentation will discuss proven methods for saving time and money using in situ activated carbon remediation. He will be joined by Maureen Dooley, Director of Strategic Projects at REGENESIS.